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Emergenza peste suina, è partita dal Piemonte la costruzione della maxi recinzione di contenimento per i cinghiali. Hanno preso ufficialmente il via mercoledì dal comune di Ponzone, in provincia di Alessandria, i lavori di costruzione dell’attesa barriera anti selvatici, così come disposto dal protocollo dell’Unione Europea per il contenimento dell’infezione. La recinzione, che verrà realizzata per lotti, sarà progressivamente portata fino in Liguria, arrivando nel territorio di Voltri, nel genovese: alla posa del primo tratto (che sarà ora sviluppato per circa 10 chilometri) hanno presenziato anche il Commissario all’emergenza e direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Angelo Ferrari, e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

«Siamo in presenza di due emergenze - ha spiegato il sottosegretario Costa -: contenere la diffusione del virus e ridurre il numero dei cinghiali. Due azioni da realizzare contemporaneamente, in tempi brevi, anche per contenere i danni causati da questi animali. Per questo, per l’emergenza peste suina che ha colpito Piemonte e Liguria, sono stati finora stanziati 50 milioni di euro: 10 per le reti di recinzione, 25 per i ristori e 15 per la biosicurezza delle aziende».La sistemazione della recinzione (realizzata anche seguendo il metodo applicato per la stessa problematica in Belgio) procederà, in contemporanea, su più lotti, per un totale complessivo di circa 130 chilometri, e prevederà anche alcune interruzioni, ad esempio all’altezza di strade e proprietà private. Aspetti, questi ultimi, che non mancano di far discutere. Unendola alla barriera già esistente formata dalle tre autostrade che corrono tra Piemonte e Liguria (A7, A26 e Predosa Bettole), dove la stessa Società Autostrade sta già intervento con un suo ulteriore piano da 12 milioni di euro per rinforzare circa 116 chilometri di recinzioni, si andrà così a realizzare un perimetro di contenimento di circa 260 chilometri, intorno ai 114 comuni nell’area a rischio. Intanto, continuano però a far discutere i tempi di attuazione del piano di abbattimento e riduzione dei cinghiali, che, in tutto, dovrebbe riguardare oltre 20 mila capi tra Liguria e Piemonte.

«Non è ammissibile che si perda ancora del tempo, con il rischio che la problematica della peste suina possa ulteriormente estendersi – dice Marcello Grenna, presidente di Coldiretti Savona -. Fuori dalla “zona rossa” qualcuno dovrà assumersi la responsabilità politica, economica e sanitaria di non procedere col depopolamento dei cinghiali».

AGGIORNAMENTO: 

(ANSA) - TORINO, 27 SET - Sono 115 i chilometri di rete anti-cinghiali posati nella 'zona rossa' tra Piemonte e Liguria, dove da fine dicembre 2021 si è sviluppata un'epidemia di peste suina africana.

 

Oggi, ad Abasse, località di Ponzone (Alessandria), sopralluogo del sottosegretario alla Salute Andrea Costa, delegato alla trattazione e alla gestione dell'emergenza della peste suina africana, accompagnato dal commissario straordinario, Angelo Ferrari, e dal prefetto di Alessandria, Francesco Zito.


    "Siamo vicini al completamento dell'opera che consentirà di contenere definitivamente la diffusione della peste suina africana. - spiega Costa, in una nota - Continuiamo in questa direzione. Rinnovo il mio impegno per mettere a disposizione della struttura commissariale le risorse necessarie per ultimare la posa delle barriere". (ANSA).


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